tempo



183giorni prima
183 giorno dopo

Il termine “tempo” deriva dal greco “tèmenos” e dal latino “temperare”, entrambi i termini significano l'atto con cui qualcosa è diviso secondo ordine e misura.


I Babilonesi furono i primo a dividere il giorno in dodici parti, anche per la facilita di dividere questo numero per 2,3,4,6,12 senza dare risultati frazionari.
I Greci in particolare, oltre a gettare le basi della gnomonica, introdussero il grado come unità di misura degli angoli e non mancarono di stupire con elaborazioni di teorie eliocentriche ad opera di Ipparco. Formularono inoltre definizioni filosofiche sul tempo inteso come “Immagine mobile dell'eternità” “Misura del movimento secondo il prima e il dopo” (Aristotele).

Per tornare alla suddivisione storica del tempo, è bello ricordare come i Romani operavano questa scansione in intervalli come: “gallicinium” (canto del gallo)- “canticinium” (termine del canto del gallo) – “diluculum” (sorgere dell'alba) – “matutinum” – “meri dies” (mezzogiorno)“concubium” (tempo di andare a letto, da “cumcubare” giacere insieme) – “intempesta nox” (notte profonda).

Il retaggio storico di divisione del tempo e conoscenza astronomica fu raccolto nel Medioevo. E' in questo periodo che nuovi trattati di gnomonica serviranno da guida agli gnomonisti di quel tempo.
Durante questo periodo si diffuse un tipo semplificato di divisione oraria che variava da quattro a otto parti e servivano essenzialmente ai monaci come riferimento per le funzioni religiose.

In questa epoca si usavano contare le ore con il metodo ecclesiastico dividendo la giornata in otto momenti chiamati ore canoniche:
Mattutino(circa tre ore prima del crepuscolo), laudi (inizio del crepuscolo), ora prima (alba), ora terza (metà mattino), ora sesta (da cui “fare siesta” mezzogiorno), ora nona (metà pomeriggio), vespro (tramonto), compieta (fine crepuscolo).


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